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Vicenza: “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. Peccato, la bruschetta era buona”. Il rutto del dopo pasto

di Paolo M. Minciotti

Il rutto del dopo-pasto del maschio virile ha colpito (con scarsi risultati, viste le risposte) la Bruschetteria Faedo in provincia di Vicenza, colpita da una recensione tra il burlone e il Torquemada sulla sua pagina Facebook.

La risposta dei gestori del locale è stata assai più sagace di quello che il simpatico commensale anti-gay che “non mi sentivo a mio agio durante la consumazione” – per colpa dei gay troppo vicini, si evince dal post di lontano sapore filo-omofobia-russa -, forse si aspettava, ed è stata ripresa (e resa virale) da molti quotidiani.

«Caro cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare in nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo la invitiamo a non tornare a consumare la nostra bruschetta in quanto nel nostro locale accettiamo tutti, tranne gli omofobi. Ci scusiamo davvero per il disagio, non avevamo capito venisse dal medioevo. A saperlo l’avremmo messa a mangiare nella porcilaia, dove probabilmente si sarebbe trovato più a suo agio»

Si chiude così un altro triste capitolo dell’eterna lotta tra cavernicoli e civiltà, una lotta che pare senza fine in un mondo dove chiunque, nel dopo pasto, può rendere noto al mondo di avere ruttato.

 

(14 aprile 2022)

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