di Daniele Santi, #Politica
Se qualcuno sperava nella conversione istituzionale di Matteo salvini ecco la prova provata che c’è poco da sperare: il giorno successivo al giuramento del governo sono iniziate le manganellate del segretario leghista pro tempore contro Ricciardi, stretto collaboratore di Speranza, ministro che poteva gestire meglio la questione piste da sci che sembrano essere il centro della vita d’Italia.
Lo stato d’emergenza dovuto alla pandemia ancora in vigore pare abbia impedito di agire diversamente. Naturalmente Matteo Salvini non ha perso tempo scagliandosi contro Ricciardi che ha maldestramente dato la sua disponibilità a dimettersi e contro coloro che terrorizzano gli Italiani (sottinteso “con questa storia del virus”) e che impediscono una vita tranquilla al popolo martoriato dal Coronavirus – Trump è ancora tra noi e vive della sua vita divisiva. Ha dato man forte a Salvini il nuovo portavoce di Forza Italia, il buon Tajani, che ha messo a disposizione il buon Bertolaso da mettersi al posto di Arcuri, che dovrebbe essere spazzato via a sua volta dalla furia restauratrice dell’estrema destra al potere per sostenere Draghi che reclama i suoi orchi già alfieri della privatizzazione della sanità lombarda, con disastri conosciuti al seguito.
Così l’era del Salvini istituzionale che aveva recitato malamente a sua parte da Lucia Annunziata – gli era sfuggito uno sgarbato “La gente più lavora e meno parla, e meglio è”, ma tutti avevano fatto finta di niente, perché avevano sposato l’idea del Salvini diventato buono – è già tramontata ed è tornata quella, la solita, che avevamo già visto al ministero dell’Interno con appendice al Papeete, scapestrata ed insolente che è la cifra comportamentale del segretario leghista pro tempore.
Così il miracolo visto dai giornaloni, e solo da loro, è già finito. Toccherebbe distinguere tra i miracoli e le visioni. Pregasi notare che Salvini interviene attaccando Speranza e Lamorgese ad esclusivo uso del suo ruolo di leader leghista, per ragioni di opportunità personale, verrebbe da dire, ricominciando a disseminare insensatamente mine anti-uomo a seconda di ciò che gli fa più politicamente comodo in quel momento. Colleghi dei giornaloni, non ce ne vogliate, ma vi siete sbagliati: siamo sempre al Papeete, affogati dentro quel mojito…
(16 febbraio 2021)
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