di Redazione, #Lopinione
Le questioni politiche degli ultimi giorni, ovvero tutte le uscite antigovernative di Matteo Salvini, costringono questi redattori a chiedere umilmente al governatore del Veneto Luca Zaia, doge leghista di straordinaria fama e di indubbie capacità, di ricordare a quel ragazzaccio del suo segretario pro tempore che la Lega è al Governo, ed è parte irrinunciabile del Governo Draghi avendo al suo interno il ministro Giorgetti, per dirne uno, più altri due o tre esponenti, oltre ad un esercito di impreparati sottosegretari che testimoniano con quanta superficialità e quali disegni la Lega di Salvini abbia praticato e pratichi la politica.
La richiesta giunge al Governatore Zaia per amore della buona politica, non per antileghismo fine a se stesso, e anche perché siamo certi – pur non condividendo una virgola della politica profondamente divisiva del partito che Zaia ha devastato alle ultime regionali con la valanga di preferenze personali ricevute – che lui alla buona politica ci tenga. Al contrario di quello che fa il segretario pro tempore che guarda solo al potere.
Converrà il buon Governatore, e pure Giorgetti presentato come l’anima civile e istituzionale del partito, che non è possibile avere il segretario di un partito di governo che fa a pezzi il governo di cui fa parte ad ogni uscita pubblica. Ci permettiamo quindi di consigliare un intervento atto ad arginare gli scalpitii del puledro imbizzarrito con argomenti, siamo certi che non mancherebbero qualora si volessero usare, che lo convincano a fermare la sua folle corsa verso il baratro nel quale rischia di trascinare il paese che dice di voler salvare.
Converrà altresì, il Governatore, che non esistono aggettivi di sorta, tipo “istituzionale”, “anima buona della Lega”, “moderato”, “capace”, eccetera, che non possano essere suffragati da azioni coerenti con ciò che si vende: ed anche in questo l’agire di Salvini è chiarissimo. A Zaia e Giorgetti basterebbe dire e fare il contrario di ciò che il segretario pro tempore dice di volere fare (senza mantenere nulla di ciò che dice) per scavare un solco profondissimo tra la Lega che fa politica, discutibile, ma politica, e il Salvini che fa casino, e indiscutibilmente fa solo quello.
(1 marzo 2021)
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