di Daniele Santi, #politica
La Lega di Salvini da oggi ha un problema in più: si chiama Luca Morisi, accusato di cessione di droga da tre giovani a Verona, nella casa del quale sono stati trovati stupefacenti, e che si era appena dimesso da tutti gli incarichi dentro la macchina salviniana e dato l’addio ai “social” salviniani per “motivi famigliari”.
Poi un’accorata lettera di addio e di scuse di Morisi, vicinissimo a Salvini che lo aveva nominato tra i fedelissimi nella ristretta segreteria politica del partito, insieme ai pezzi grossi, insieme a ministri, governatori, capigruppo (un vero e proprio incarico politico che la Lega si è ben guardata dal rendere noto) e che Morisi ha dichiarato di avere lasciato all’inizio di settembre.
Secondo dichiarazioni riportate da Repubblica il compassionevole uomo dei social salviniani ha “rassegnato il primo settembre le dimissioni dai miei ruoli all’interno del partito” dichiarando “è un momento molto doloroso della mia vita”, ma senza fare cenno all’inchiesta in corso a Verona che lo riguarda. Salvini alla vigilia di amministrative disastrate ha ora un problema in più. Il fido collaboratore che propagandava sui social le malefatte altrui ad uso leghista, si è cacciato in un casino che rischia di essere senza fine. “Supposta cessione di sostanze stupefacenti” recita l’atto d’accusa. Per Morisi “un momento di umana fragilità”.
(27 settembre 2021)
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