di Daniele Santi
Difficilmente sarebbe potuta andare peggio per il Sindaco di Venezia: fonda una forza politica alla quale cambia nome tre volte in diciotto mesi, si allea con Toti e Lupi, salta sul carro delle destre trituratrici, è totalmente invisibile e le sue proposte politiche totalmente risibili e agganciate agli slogan delle destre e riesce a chiudere le elezioni con uno 0,9% che diviso per tre sembra uno scherzo da bar.
Fine delle cronache politiche veneziane proiettate nell’agone nazionale. Gli riescono meglio i numeri chiusi. Ma è merito della città, non certo suo.
(26 settembre 2022)
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