Insomma Zaia cala il poker d’assi: se stesso, il presidente di regione uscente, il presidente di regione al quarto mandato e quello che potrebbe andare da solo. E’ sempre lo stesso Zaia che ha votato il limite dei due mandati per i consiglieri, due Zaia e due misure. Ma quale occasione più ghiotta per far fuori un Salvini di questa?
Ha dato fondo, lo Zaia, al miglior repertorio: dal furor di popolo, al furor di capopopolo, all’acclamazione del popolo che lo reclama a gran voce, all’andare da solo per il popolo (portandosi dietro il 35% dei voti leghisti dei quali un buon 75% sono voti suoi). Un grande governatore e una grande battaglia. Ci sarà solo da stare a guardare.
Dal grande Salvini che si sente così profondamente ministro dell’Interno da dimenticarsi di ciò che succede sui binari (delinquenziali chiodi e altrettanto delinquenziali pantografi sabotano l’operato di sì geniale statista), un silenzio tombale. Una vocina sale dalle Lega già di Bossi: se un candidato ci sarà in Veneto quel candidato sarà della Lega. Al sol pensare il cognome Zaia la vocina divenne afona. Quando ti piglia il mal di gola, diciamo…
(14 gennaio 2025)
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