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Homelgbt“Le città per i diritti”. Mobilitarsi per una società di tutti

“Le città per i diritti”. Mobilitarsi per una società di tutti

di Mirko Saporita

In risposta alla stringente necessità di tutelare i diritti delle famiglie omogenitoriali sono in prima linea i sindaci di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze e Bari. A questi si sono visti aggiungere oltre trecento massimi rappresentanti di diverse municipalità italiane. Riunitisi quest’oggi presso il teatro Carignano, antistante lo storico Parlamento Subalpino, sindaci, associazioni e personalità del mondo dello spettacolo rinnovano l’invito alla normalizzazione della condizione delle famiglie omogenitoriali attraverso la risoluzione del vuoto legislativo mediante l’introduzione del matrimonio egualitario.

Vladimir Luxuria, intervenuta sul palco anche in qualità di Direttrice del Lovers Film Festival di Torino, ha definito la giornata di oggi come “Festa della natalità”, alla quale hanno presenziato coloro che ritengono che la genitorialità sia un merito dovuto alla bontà di cuore e non al genere sessuale di una persona.

È seguito poi il contributo di Luciana Littizzetto, la quale ha ricordato sul palco dell’importanza del supporto di prossimità che i primi cittadini devono garantire per potersi dire di svolgere a pieno i loro obblighi istituzionali e civili verso le comunità che rappresentano.

La Presidente di Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini ha espresso pubblicamente la propria gratitudine all’ex sindaca Chiara Appendino, anch’essa presente in teatro, per l’attività pioneristica istituzionale realizzata a favore delle famiglie che tutt’oggi affrontano le innumerevoli difficoltà del sistema burocratico italiano, ancora profondamente omotransfobico. Nonostante la natura trasversale della mobilitazione di oggi è stata più volte e a più voci ricordata anche la recente astensione da parte del governo italiano all’adesione della Convenzione di Istanbul, che nonostante lo sdegno dell’opinione pubblica e dell’UE continua a strizzare l’occhio ai sovranisti europei.

Sebbene la Corte Costituzionale si sia espressa al momento in favore dello stop alle trascrizioni per i genitori omosessuali di bambini nati sul suolo italiano, l’intervento del costituzionalista Zagrebelsky nel suo fuori programma incita al coraggio, alla resistenza e alla disobbedienza civile facendo appello all’art.3 della Costituzione italiana. I sette sindaci hanno infine affermato, più o meno coralmente, come la soluzione risieda principalmente nelle mani del Parlamento, il quale deve urgentemente colmare la lacuna nel quadro legislativo per mettere fine all’imbarazzo dell’Italia rispetto allo standard europeo e riconoscere la dignità di queste famiglie che non sono un fenomeno nuovo né alieno, come vorrebbe far credere qualcuno, ma che di fatto esistono e subiscono un trattamento discriminatorio.

 

(12 maggio 2023)

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