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Cassazione: il referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata è legittimo. Zaia: “Ora l’opposizione trovi i voti”

Ora manca la sentenza della Corte Costituzionale che dovrà decidere l’ammissibilità del referendum contro l’autonomia differenziata: il 20 gennaio è l’aurea data. Nel frattempo le destre esultano perché il “sì” al referendum contro l’autonomia differenziata è una conferma della costituzionalità della Legge quindi i casi sono due: o noi siamo completamente imbecilli (ed è possibile) o le destre, con Fontana Calderoli in testa, piegano la realtà alla loro propaganda (e anche questo è possibile).

Mentre le opposizioni esultano, e non sarà mai detto con troppa enfasi che dovrebbero esultare di meno e fare di più, proprio perché sono opposizioni, che parlano di bocciatura della Legge (che è già avvenuta dicendo che sette punti su undici non stanno in piedi) e confondendo ammissibilità del referendum con bocciatura della Legge. Non facciano come le destre.

La reazione di Zaia è “salvinica”

Mentre La Russa mostra tranquillità – “Ben venga la consultazione” – arriva l’ira di Zaia che prima dice “L’opposizione dovrà trovare i voti” come se non fosse chiaro che quando si vota bisogna trovare i voti e poi aggiunge “Non andate a votare”. Ed è un peccato vedere un uomo politico della statura del presidente del Veneto, rivolgersi alla plebe con i toni arroganti di un Salvini leggerissimamente acido che dice ai suoi ragazzacci cosa fare e cosa non fare.

Succede proprio quando Lega e Zaia e gli altri colonnelli leghisti si trovano di fronte al passo più impopolare della loro storia politica, con gran parte del paese (anche del loro elettorato) che l’autonomia differenziata non la vede di buon occhio. Che cosa fanno loro? “Noi andiamo avanti” e non esce dal battutismo da avanspettacolo di serie B con il suo: “Ora però avete un problema, cioè quello di trovare i voti”. E quale è la novità? Da quando mondo e mondo se ti presenti a una consultazione popolare i voti li devi provare. Alle destre non resterà che dire alla gente di non andare a votare per non raggiungere il quorum.

Sibillina, da attento uomo politico quale è, la risposta di Ignazio La Russa: “Ben venga il referendum (…), la bocciatura della Corte costituzionale sui sette punti va accettata. Ho sempre ritenuto che la democrazia diretta sia la cosa migliore” poi la vera bomba (che passerà sotto silenzio) “Penso che si potrebbe ad esempio valutare di abbassare il quorum al 40% più uno” che dice chiaramente come la pensa FdI sull’autonomia differenziata.

Un sogno schizofrenico esclusivamente a marchio Calderoli-Salvini-Zaia-Lega.

 

 

(12 dicembre 2024)

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